Una cosa è dire che il Borgo Nuovo di Santa Maria, prima che la Peste del 1348 decimasse gli abitanti di Siena, e una cosa è veder emergere dai documenti i loro nomi, la loro provenienza, la loro professione. Hanno così un’identità, dimostrano che l’attuale Orto de’ Pecci (con questo nome lo troviamo solo dal 1527) nei primi decenni del Trecento aveva davvero oltre cento abitazioni, era davvero popolato da professionisti, era, lo chiameremmo oggi, un “quartiere residenziale”, ben progettato, con due strade parallele che correvano da città a oltre il piano della valle. Lungo queste strade venivano costruite le abitazioni (villette a schiera, pensando ancora ai nomi che daremmo ora) che avevano un certo prestigio e una certa dignità. Sì, perchè tutti loro uniti dal desiderio di diventare cittadini senesi dovevano dimostrare di aver speso più di 100 lire per costruire quella casa. Un bordo, come abbiamo detto, con una fonte, quella di Porta Giustizia (o di Valdimontone), una chiesa, attività artigianali (ma rimando agli un articoli di Roberto Cresti scritti in questa rubrica su tali argomenti).
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