IL PIU’ ANTICO NOME DELL’ORTO DE’ PECCI: LA VAL DI MONTONE
di Roberto Cresti
Oggi la nostra vallata è nota soprattutto con il nome di “Orto de’ Pecci”, ma non di rado capita di chiamarla anche “valle di porta Giustizia”. Si tratta di due denominazioni che hanno solide radici storiche, come avremo modo di appurare, ma in realtà il toponimo più antico che contraddistingue quest’area è senz’altro quello di Val di Montone, attestato addirittura nel secolo XI.
Più in particolare, la prima menzione del vocabolo “Montone” risale ad un atto di vendita dell’ottobre del 1043, con cui il presbitero Martino di Marco cedette a tal Lamberto di Giovanni una porzione di terreno in località detta “il Pino”, ubicata nei pressi della chiesa di Sant’Agata, che da un lato risultava confinante con un fosso posto “suptus de Montone”, cioè al di sotto del “Montone”. Ora, considerando che l’antica chiesa di Sant’Agata, oggi non più esistente, si ubicava sulla via omonima, occupando parte del piazzale prospiciente alla mensa universitaria di Sant’Agostino, è evidente che il “fossato sotto il Montone” si trovasse alle pendici della collina dove sorge il complesso eremitano, e dunque sul versante occidentale della nostra vallata.
Un paio di decenni dopo, nel giugno del 1065, ritroviamo lo stesso toponimo in un contratto di affitto di un terreno situato nel “vico”, vicino alla “valle de Montone”. Poco oltre la metà del secolo XI, quindi, almeno una porzione dell’Orto de’ Pecci era già denominata “di Montone”. Nei pressi era presente un insediamento abitativo, una specie di “villaggio” (“vicus”), situato all’esterno della città di allora, che doveva localizzarsi sul lato sottostante la Fontanella. Infine, nell’aprile del 1084 con il nome “Montone” viene identificato anche un “castello”, che verosimilmente era ubicato nel luogo dove più tardi fu eretta la chiesa di Santa Maria dei Servi. Al suo interno fu stipulata una scrittura privata riguardante un appezzamento di terra posto nella “valle de Montone”. Tra l’altro uno dei firmatari dell’atto, Raniero di Azzo, viene qualificato “de Montone”, così come già nel 1062 era capitato al padre (Azzo appunto), proprietario all’epoca di un terreno nel “vico”. Ciò perché il villaggio di Montone era esterno alla “civitas” di Siena, e dunque chi vi dimorava era designato con il nome del luogo di provenienza.
Questa ampia documentazione del secolo XI, in definitiva, dimostra che il nome “Montone” già caratterizzava almeno una parte della profonda depressione valliva che separa le colline dove nel Duecento si costruiranno le chiese di Sant’Agostino e di Santa Maria dei Servi. Ma da dove deriva questo vocabolo, che più tardi sarà scelto anche per indicare una delle diciassette Contrade? Lo scopriremo nei prossimi appuntamenti.