di Andrea Friscelli
Per uno strano paradosso, oggi, che è la data di compleanno di “Verdeeblù”, piccolo foglio digitale edito dalla nostra Cooperativa e su cui sono fino ad oggi apparsi vari articoli, corrisponde in realtà ad uno dei momenti più bassi dell’umore generale di tutti noi. I motivi sono diversi, in primis abbiamo proprio oggi celebrato il funerale di uno dei nostri amici più importanti, volato via a soli 49 anni, dopo aver notevolmente contribuito al nostro successo, poi in questo periodo di epidemia virale fioccano le disdette per il nostro ristorante ed il non poter prevedere tempi certi ci fa temere che la nostra attività principale possa essere messa a rischio, precipitandoci in una crisi peggiore di quella che abbiamo superato solo qualche anno fa.
Infatti, ci siamo lasciati solo qualche settimana fa con la promessa di raccontare come la crisi economica degli scorsi anni ci ha cambiati e ridimensionati. L’altra volta la crisi si annunciò con il pronto ritiro da parte degli Enti pubblici dei lavori che ci erano stati affidati. Infatti, questi ultimi, alla legittima ricerca di un risparmio, improntando le gare al massimo ribasso hanno di fatto escluso le cooperative sociali (quelle più serie!) dal mercato, un mercato che è stato invaso da ditte “diverse”. Di fatto dal 2009 e seguenti la legge 381 è stata dismessa, lasciando un grande vuoto. Nel nostro specifico a noi è successo con l’Università per Stranieri, con il Comune per il taglio dell’erba, con il Diritto allo Studio per le pulizie delle case dello Studente e così via. Nel giro di pochi mesi ci siamo ritrovati con il carnet dei lavori a nostra disposizione falcidiato e questo ha imposto il ridimensionamento della nostra pianta organica che è stata quasi dimezzata. Per fortuna quasi nessuno dei nostri lavoratori è rimasto per strada, con un particolare sforzo da parte nostra per salvaguardare la posizione dei nostri “svantaggiati”. Per coloro a cui non si riuscì a trovare una giusta collocazione facemmo ricorso all’impiego nell’unica attività che rimase al sicuro dall’atmosfera generale: il ristorante.
Per questo in quel periodo il settore del ristorante si gonfiò un po’ di personale che era prima impiegato in altri settori. D’altro canto, quell’attività, come ho già detto, era l’unica che si trovava al di fuori dei venti di crisi, si trattava solo di farla crescere in modo da reggere il peso di qualche persona in più.
Ed ecco che in quel periodo fu necessario rilanciare in maniera forte l’attività ristorativa e pensammo di creare uno specifico logo per lei. Quello che rappresenta anche adesso il nostro biglietto da visita fu in realtà preceduto, e non tutti lo sanno, da un marchio progenitore che è stato poi soppiantato da quello con il ciuchino al centro, ma a mio parere altrettanto bello e significativo. Le tre posate che sembrano nascere dal terreno stavano a simboleggiare il nostro legame con l’orto, come se l’attività ristorativa nascesse dalla genuinità dei nostri prodotti.
Ma quando siamo stati in grado di accoppiare al ristorante anche la pizzeria ecco che è nato il simbolo attuale, ad oggi conosciuto ed apprezzato da adulti e, soprattutto, bambini che sono amici di Pippo, il ciuco.
In fondo l’esperienza qualcosa ci deve pur insegnare e ormai sappiamo che la nostra storia, da quella millenaria di Siena, a quella microscopica della nostra Cooperativa è stata segnata da improvvise cadute e da riprese magari non altrettanto fulminee, ma sicure. Tutti sanno, per esempio, che il Borgo Santa Maria (l’attuale valle di Porta Giustizia), dopo la peste del 1348, fu abbandonato e quello che sembrava un radioso destino per un nuovo quartiere di Siena rapidamente degradò al livello di un’area abbandonata e ridotta ad orto. Ed allora nella speranza – certezza che l’attuale epidemia non sarà come quella di tanti secoli fa, ma nella certezza che questi giorni segneranno in modo negativo il bilancio di questo anno, dobbiamo impegnarci a rialzarci e crescere ancora. Per questo puntiamo ancora sulla nostra attività di punta, quella ristorativa, di cui oggi ho ricordato i loghi. Speriamo anche che chi ci conosce e ci apprezza, appena sarà possibile uscire dalla emergenza più stretta, ci aiuti a riprendere quota ed a tornare a galla. Io sono convinto che riusciremo a superare questo momento difficile.
Adesso è necessario un po’ di ottimismo, anche leggermente irragionevole, ma d’altra parte non si fa il cooperatore sociale se non si è dotati di un po’ di ottimismo!