di Roberto Cresti
Come abbiamo accennato in uno dei primi articoli, l’appellativo Valdimontone è il più antico, ma certo non l’unico, ad aver indicato nei secoli il grande spazio compreso tra via del Sole e via di Fontanella. A partire dagli anni venti del Trecento, infatti, la vallata, che all’epoca ospitava il borgo di Santa Maria, iniziò ad essere identificata anche con il nome della porta urbana che consentiva l’accesso al nuovo agglomerato abitativo da sud, ossia porta Giustizia. Anzi nei secoli seguenti fu proprio quest’ultimo ad imporsi sul toponimo più antico, e così nel primo stradario cittadino, il “Campione di tutte le Fabbriche, Strade, Piazze, Fonti, Acquedotti, Canali e Cloache pubbliche appartenenti alla Comunità di Siena”, compilato da Bernardino Fantastici nel 1789, compare anche la “strada di Porta Giustizia”. Essa iniziava dalla “costa de’ Malcontenti, o della Palla” e arrivava fino “agli Orti di detto nome, e a detta Porta, da lungo tempo serrata”; dunque dai lavatoi del Mercato giungeva sino alle mura, attraversando l’intera vallata. Di ciò ne abbiamo conferma anche dalla pianta di Siena ad acquarello redatta da autore anonimo all’inizio dell’Ottocento, mentre nella mappa del Catasto Generale Toscano (“Catasto Leopoldino”), risalente alla metà del XIX secolo, è denominata “via degli orti di Porta Giustizia”; la valle, invece, viene indicata come “Orti Pecci a Porta Giustizia”.
Dopo che lo stradario comunale stampato nel 1861 si era limitato a confermare, salvo pochissime modifiche, il “Campione” del 1789, qualche novità si registra con quello approvato nel 1871. Qui la “via di Porta Giustizia”, “a sterro e in forte discesa”, risulta lunga soltanto 50 metri e si estende “dalla Piazza del Mercato alla via del Sole”. Qualche altro mutamento si avrà a partire dal 1887, quando il Comune approvò il progetto di sistemazione dello scoscendimento che fino ad allora esisteva tra la piazza del Mercato e via del Sole. Esso prevedeva la sopraelevazione del piano stradale, la costruzione del muro di retta verso la Valdimontone, la parziale demolizione dell’edificio in via dei Malcontenti, il nuovo accesso della via del Sole e le scalinate per raggiungere i lavatoi e via di Porta Giustizia. A conclusione delle opere, pertanto, quest’ultima prendeva le mosse dall’ampia curva in discesa sotto piazza del Mercato per poi, all’incrocio con via del Sole, proseguire sull’antichissimo percorso diretto verso l’Orto de’ Pecci.
A prestare il nome alla strada e alla valle, dunque, era stata la porta Giustizia, che si apriva sulla cinta muraria edificata per includere entro la città il borgo nuovo di Santa Maria. Come spesso capitava a quel tempo, prima fu realizzato l’ingresso urbano, e solo dopo si cominciarono ad erigere le mura che lo collegavano verso i Tufi, da un lato, e via Roma, dall’altro. Un manoscritto conservato presso l’Archivio di Stato di Siena riporta la notizia che nel 1707 erano ancora visibili due pietre bianche poste ai lati di porta Giustizia. La prima, verso porta Tufi, con la data 1322 e sotto l’arme di uno dei podestà in carica quell’anno (nel primo semestre Loffredo Caetani, conte di Fondi, nel secondo Ugolino Offreducci, barone di Alviano), stava ad indicare l’inizio dei lavori; nella seconda, collocata sul lato di porta Romana, era invece segnato l’anno 1324 e lo stemma di Giovanni di Rodolfo da Camerino, podestà di Siena al tempo della sua ultimazione. Essa era dotata di antemurale, similmente alla vicina porta Nuova (poi Romana), come si evince dall’unica testimonianza iconografica che la raffigura, ossia la veduta di Siena disegnata da Francesco Vanni intorno al 1595. Terminata la porta, si iniziarono ad edificare le mura, per la cui conclusione nel 1326 il Comune raddoppiò gli stanziamenti semestrali già approvati, portandoli da 1.000 a 2.000 lire.
Oggi di porta Giustizia rimangono poche labili tracce dalla parte esterna della cinta muraria, in buona parte occultate dalla fitta vegetazione, che permette appena di intravedere l’arco tamponato e i resti dell’antemurale. Essa dovette subire danni di una certa entità durante l’assedio di Siena del 1554-55, che portarono alla sua definitiva chiusura.
Perché porta Giustizia si chiama così? Lo scoprirete nel prossimo articolo.